13 settembre 2011

Magnetic island


Cari amici, giunto al 40esimo giorno di viaggio mi pare il caso di fare una piccola riflessione.
Quando si sente la spinta di fare un viaggio come questo da soli non si sa bene effettivamente cosa è che veramente ci spinge, o meglio, si hanno tanti motivi che fanno un po' di confusione.
Prima di partire lessi una frase:"...ci sono ragioni profonde per mettersi in viaggio:pruriti e pizzicori al ventre molle dell'inconscio.
Andiamo dove dobbiamo andare e poi cerchiamo di capire cosa ci faciamo là."
E poi c'era Baudlaire che diceva:"...i veri viaggiatori sono coloro i quali partono per partire...e senza sapere perchè dicono sempre: Andiamo!"
Se si è in grado di seguire questa voce fino in fondo e partire, alla fine si sarà senz'altro premiati e appagati.

Sono convinto che in viaggio da soli, e a contatto con la natura, il confronto con gli elementi, oltre che un diverso rapporto col tempo, che asseconda i propri ritmi personali e nient'altro, ci mettano in una condizione di privilegio, dove le cose importanti appaiono ovvie e si trovi una dimensione più giusta e più vera.
Allora arriva un momento in cui tutto appare perfetto, come perfetta diventa la vita quando ci accorgiamo che basta semplificare per godere.

Questo del semplificare è un concetto che tutti dovremmo considerare di più. Capisco che sembra pura retorica, ma penso proprio che sia la pura verità; e se quando siamo travolti dai ritmi del tram tram quotidiano, scadenze, lavoro e quant'altro questo ci sembra solo un qualcosa di astratto che sappiamo essere giusto, ma che rimane il più delle volte solo un'idea, in viaggio invece è qualcosa che prende una forma concreta e possiamo mettere in pratica.
Viaggiare, infatti, per sua natura, richiede semplicità: si ha a disposizione lo stretto necessario e ci si adatta alle situazioni.
Sapersi adattare è molto importante dato che viviamo in un mondo con altra gente che, la maggior parte delle volte, ha gusti, bisogni, usi e costumi diversi dai nostri e quindi un atteggiamento di apertura verso il nuovo non guasta.

Alla fine d'altronde "why not?" è uno slogan per una vita interessante...no? ;)

Ora basta che mi sto aggravando (e non vorrei che lo share del blog subisse colpi troppo duri) e mi sa che mi sono anche esposto fin troppo.



Sono reduce da due giorni a Magnetic Island, isola subtropicale nel nord del Queensland. Diciamo che non mi ha fatto impazzire, per cui alla fine ecco qualcosa che viene a smorzare l'entusiasmo dilagante che ha caratterizzato tutto il viaggio fino ad adesso. Attenzione però, non ho detto che mi ha fatto schifo e ho fatto anche cose toche, ma avendone letto grandi cose mi aspettavo di più (come sempre avviene).

Poi bisogna anche dire che all'arrivo sull'isola ero appena di ritorno da paradisi come le Whitsundays e Fraser Island...povera Magnetic Island.;)
Highlights: visita di un forte della seconda guerra mondiale raggiunto dopo un'ora di camminata/trekking, un percorso di trekking/free clibing panoramico molto bello e visita di un parco dove ho avuto incontri ravvicinati di vari tipi con una vasta gamma di animali (vedi foto).

Come di consueto vi scrivo dal bus della Greyhound che mi porterà stavolta a Cairns, città ai confini di quella che è la Rainforest più antica del mondo (più dell'Amazzonia!), e dove mi aspettano Whalewatching, Great barrier reef, e ovviamente la sopracitata foresta pluviale.

See ya guys!
Cheers

PS:Uheilla Gheffe che si dice?Ci sei anche tu?Luci?Simo? ;)
poco scùuuuuu!!

2 commenti:

slava!! ha detto...

Ancilù fra due giorni mi aspetto post dedicato ;P!!!
p.s. chiamami domani....baciuzzzzz!!!!

alebr ha detto...

e cmq il ble blem blem blem non è la sigla del Maurizio Costanzo Show, ma la musichetta di Henpacking che Luca e Claudio La Valva canticchiavano facendo sbattere i palmi delle due mani per simulare il xxx.....
Ricordate Anci, Manfri, Andri???

ps urge ritorno al basket